I collage finalizzano un processo di ricerca di materiali di scarto e stratificazioni eterogenee.
Carte, nastri adesivi e pezzi di schermi a cristalli liquidi, trovano nuovo ordine e geometria dopo essere stati scannerizzati, fotocopiati e ricomposti a metafora di una metabolizzazione del reale.
Da oggetti fisici e concreti vengono tramutati in architetture definite, ma bidimensionali e quindi utopiche.